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“Lo slogan di Rossi se riparte Prato riparte la Toscana sta diventando alla rovescia. Il progetto che ha in mente rischia di andare contro Prato”. Il sarcasmo è l’arma dell’insofferenza di Roberto Cenni al termine di una giornata quasi interamente da dimenticare con la giunta regionale. I punti di conflitto sono tanti, ma toccano in particolar modo il doppio niet dell’assessore alle infrastrutture Luca Ceccobao al tram-treno ed all’interramento della declassata.Sindaco, Enrico Rossi si sta rivelando una delusione per l’amministrazione comunale.Sinceramente speravo che ci fosse un approccio concreto sui progetti, che tenessero conto dell’intensità dei problemi vissuti a Prato se non altro per tenere fede a quanto detto in tutta la campagna elettorale. Nel complesso colgo dagli incontri con gli assessori un chiaroscuro, in alcuni casi ho registrato una disponibilità in altri ho ricevuto dei forti no.Soprattutto sulle infrastrutture…Ceccobao mi dice senza il ben che minimo buon senso di non prevedere finanziamenti per la declassata, addossando così sui pratesi il problema della strozzatura al Soccorso. Sul tram-treno, poi, ci toglie pure le risorse per il 2012 con la scusa che il progetto non è cofinanziato. Mi chiedo se si renda conto anche dell’alternativa che offre, la metropolitana di superficie o la Perfetti Ricasoli realizzabili forse fra una generazione.La Regione ha sbagliato tutto? Di certo se ricevo soltanto dei no in fila non può emergere un progetto per Prato. Come per le Cascine di Tavola, sul cui progetto mi è stato detto: bello, ma chi lo finanzia? Per quanto mi riguarda ho sempre pensato che la Regione potesse fare un’ottima sponda per il governo e per la Commissione europea sul tema ad esempio della tratta dei clandestini. Ecco, forse la Regione dovrebbe imparare un po’ dal governo nel fare di Prato una specie di laboratorio per capire in anticipo i problemi che si avranno in futuro nel resto d’Italia.Nel frattempo anche sulla sicurezza la Regione fa un passo indietro non facendo partecipare il suo capo di gabinetto al tavolo in prefettura ed il suo assessore Milone si lamenta per l’assenza di risorse stanziate da Rossi.Non solo la Regione non stanzia un euro per la sicurezza a Prato, ma taglia pure la dotazione di 160 mila euro per i vigili urbani.In questo mare di no e di diffidenza da qualche parte la Regione sta dicendo di sì alle proposte della giunta comunale?Sì, sull’informatizzazione sulla scuola professionale e sui rifiuti. La Regione ha apprezzato il nostro lavoro per l’anaerobico che presto sarà inserito nel progetto di Rossi. Purtroppo anche qui resta insoluto tutto il problema delle partecipate con la delibera della sua giunta, che impone agli Ato di fare entro 30 giorni delle gare d’appalto pena il commissariamento. È una forzatura, che sorprende anche l’assessore Angelo Falchetti (responsabile delle partecipate al comune di Firenze, ndr) e che arriva in un momento d’impegno per le aziende verso un’integrazione in un’unica multiutility regionale.Non è stato ancora aperto il capitolo vero del confronto con Rossi, ovvero il finanziamento per lo sviluppo delle imprese. Quali sono gli strumenti per rilanciare il distretto tessile?Il cardato rigenerato, che potrebbe unire il discorso sul distretto verde con il concetto di specializzazione della produzione tipico dei pratesi. Penso anche ad un progetto per attrarre grandi imprese, ma per farlo il Macrolotto è inadeguato; di questo teniamo conto nel nuovo piano strutturale. Inoltre serve l’allungamento della filiera da fare a tutti i costi o con la comunità cinese o con il nord Africa.
Carlandrea Adam Poli